Presentazione del libro
Il pane di Abele di Salvatore Niffoi tenutasi a Roma il 24 marzo 2009 alla Libreria Feltrinelli - Galleria Colonna "Vrades pro sempere!", fratelli per sempre: questo si giurano Zosimo e Nemesio il giorno in cui quest'ultimo lascia il paesino di Crapiles per andare a iscriversi all'università. Zosimo, che a Crapiles ci è nato, rimarrà a fare il pastore: come suo padre, come il padre di suo padre. Sebbene così diversi, i due ragazzi sono stati amici dal giorno in cui la famiglia di Nemesio è arrivata in paese dal "continente". Da quel momento sono stati inseparabili: Zosimo ha portato Nemesio a casa sua, dove lo hanno accolto come un figlio, gli ha insegnato a mangiare formaggio di pecora con il pane crasau, e a cercare nei boschi i nidi dei colombacci. Nessun dubbio, nessun sospetto, nessun cattivo pensiero può scalfire nell'animo puro di Zosimo l'amore per l'amico. Così come nessuna malalingua potrebbe gettare un'ombra su quello per la bella Columba, di cui fin da piccolo è innamorato e che sta per diventare sua moglie. Dopo la partenza di Nemesio le loro strade si divideranno, ma solo per tornare a incrociarsi molti anni dopo: e allora, cadute le maschere, scoppierà il dramma. In questo romanzo Niffoi racconta con mano sicura una vicenda di amore e di amicizia che conferma le sue straordinarie doti di narratore di storie, anzi, di vero e proprio cantastorie: uno di quelli ancora capaci di incantarci con una fantasia lussureggiante - e con la musica di una lingua potentemente suggestiva.
Per prima cosa il libro: naturalmente l'ho letto subito, non appena uscito. Un libro dalla trama impegnativa, che si districa tra amicizia e amore. Un libro nel quale, come nello stile di Salvatore Niffoi, i personaggi "escono" dal romanzo in tutta la loro forza. Zosimo, il sardo verace, "pastore ce vuole fare il pastore", Nemesio, il "continentale", l'amico, o finto amico, che viene da un ambiente diverso e in quell'ambiente fa ritorno. E Columba, la donna di cui i due sono innamorati, e che li ama entrambi.Come ha evidenziato lo stesso Salvatore non è una storia di vendetta. E' una storia dove la peggior condanna per ognuno è il rimorso.Incontro molto significativo, dove la "forza barbaricina" di Salvatore è emersa in ogni momento. A completare il calore dell'ambiente la cantante Teresa De Sio, amica personale di Salvatore, che ha regalato intensi momenti muscali. Che dire? emozione.... grande emozione ..... (Battistina Meloni da www.gentedisardegna.it)
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