Gruppo di lettura di "Paese d'ombre" su www.gentedisardegna.it


martedì 30 dicembre 2008

Ho visto agire s'accabadora di Dolores Turchi



Gadoni - 6 Dicembre 2008

Dolores Turchi non poteva fare a meno di essere a Gadoni, perché a questo paese deve la testimonianza oculare dell’argomento del libro, da parte della signora Paolina Concas, una signora ultranovantenne. La conosce in occasione delle sue ricerche, a Gadoni, di informazioni e approfondimenti sulle maschere locali. Per cui viene accompagnata a casa della signora Paolina per avere una testimonianza a riguardo (deve avere almeno tre testimonianze di tre persone anziane che le confermano lo stesso argomento). Con lei si è parlato di tante cose, di ricordi vari, per cui è saltato fuori un episodio riguardante una sua zia che si trovava in una lunga agonia e la sofferenza le venne stroncata da una donna. Dolores Turchi pensa immediatamente a s’accabadora. Ma l’anziana donna non conosceva questa parola, molto probabilmente perché a Gadoni, così come in altre zone della Sardegna, questa figura non veniva identificata con questo nome. Infatti nella Sardegna centrale è conosciuta come sa femmina pratica. Il termine acabar è catalano, quindi è entrato in Sardegna alla fine del 1300 inizi del 1400. Il termine venne dato dagli spagnoli ad una figura che già esisteva, una figura precristiana, che ci porta molto lontano nel tempo. Questa acabadura, così la chiama Della Marmora, non è un qualcosa che si faceva frequentemente, neppure nell’antichità, perché quando una persona aveva un’agonia molto lunga, veniva chiamata questa sorta di sacerdotessa della morte che possedeva un nome diverso a seconda della zona in cui si trovava. L’acabadura avveniva esclusivamente per compiere un gesto umanitario. Era voluto dai familiari che vedendo il proprio caro soffrire in maniera atroce, non riuscendo compiere il trapasso e il tormento durava diversi giorni, allora si chiamava sa femmina pratica che interveniva non a cuor leggero. Comunque la sua opera veniva considerata un’opera di carità.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Da quello che mi è stato raccontato da una signora di Orune, l'accabadora non era solo donna. Le donne intervenivano sulle donne e gli uomini sugli uomini.

Libri Sardi ha detto...

Ci puoi dire qualcosa di più?