Il romanzo nasce sulla scia di “Shardana”, un precedente libro dell’autore, e da quelli che sono i suoi interessi riguardo la civiltà sarda. I libri sono il mezzo migliore per esternare i suoi dubbi sulla civiltà sarda e su ciò che fino ad ora è stato scritto nelle pagine della storia umana. Egli parte dal presupposto che diverse civiltà come quella Egizia e quella Maya o Inca pur non avendo rapporti tra di loro, a causa della distanza geografica ovviamente impercorribile, presentano tra loro delle analogie strettissime. Mancherebbe quindi un anello nell’evoluzione da una civiltà neolitica, a una civiltà più evoluta come appunto quella egizia o Maya. Alcuni studiosi ipotizzano che questo anello mancante si può far risalire ad una grande civiltà che poteva essere chiamata,rifacendosi al mito di Platone, Atlantide, una civiltà improvvisamente scomparsa, di cui ben poco si conosce.
Da qui parte il romanzo Sardo, luce degli dei, dal desiderio di trovare delle risposte alle sue domande sullo sfondo di una storia immaginaria. L’autore decide di approfondire certi aspetti della storia sarda studiando, sotto una luce diversa per esempio i Nuraghi. Si è posto questa domanda: è possibile che questi nuraghi siano stati costruiti da una semplice civiltà agro-pastorale? Osservando delle costruzioni così imponenti come il nuraghe di Santu Antine o il nuraghe di Barumini o il nuraghe Arrubiu di Orroli si è chiesto se poteva essere frutto di una civiltà costruita da pastori da agricoltori (agricoltura di livello primordiale). Tutte queste domande non trovano una immediata risposta, se non attraverso una racconto fantastico dove è possibile trovare un senso a tutti i quesiti.
Vittorio Melis è nato all'Asmara (Eritrea). Laureato in Fisica Sperimentale, ex ufficiale di complemento, ex docente di Fisica e Laboratorio con 33 anni di insegnamento negli Istituti Tecnici Industriali, ha operato nel settore informatico con produzione di software relativo a diversi campi delle Scienze, riportando significativi risultati in concorsi nazionali, tra cui il primo premio nel concorso nazionale indetto dalla Società Italiana per il Progresso delle Scienze (S.I.P.S.) per l'anno 1993 sul tema: Nuovi Strumenti e nuovi metodi nella ricerca biologica e loro applicazioni all'insegnamento secondario e una menzione speciale nel Concorso per la Fisica indetto nel 1990 dal Ministero per i Beni Culturali e Ambientali per aver realizzato del software didattico per l'insegnamento della Fisica.
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